Privacy Policy di TikTok: quello che l’applicazione non vi dice
Abbiamo letto la Privacy Policy di TikTok per voi, ossia la politica in materia di protezione dei dati del famoso social network cinese, e ci sono alcune informazioni relativi ai dati personali e sensibili che non sono per nulla confortanti. Ma partiamo dal principio. La prima cosa che TikTok intende specificare è che i dati degli utenti europei vengono raccolti in Europa, nello specifico da TikTok Technology Limited e TikTok Information Technologies UK Limited, due succursali dell’azienda con sede rispettivamente in Irlanda e nel Regno Unito. Questo dovrebbe rassicurarci almeno un po’, visto che le aziende site in Europa sono soggette alle normative europee sul trattamento dei dati personali, ma così non è e più avanti analizzeremo il perchè. Intanto la prima informazione di carattere generale che ci viene data sono il tipo di informazioni raccolte dal social network, e queste vengono suddivise in due macroaree: Informazioni da voi fornite, Informazioni raccolte automaticamente e Informazioni provenienti da altre fonti. Ovviamente, come in tutti i siti o i social a cui ci iscriviamo, quando ci registriamo diamo il consenso automatico al trattamento dei nostri dati, e spesso questi vengono forniti direttamente da noi, ma nel caso dei social network dove gran parte degli utenti condivide sia pubblicamente che privatamente con altri utenti alcuni dati sensibili o conversazioni private, queste vengono ugualmente registrate e i dati utilizzati per scopi pubblicitari, come avevamo già spiegato nel caso delle nuove normative di Whatsapp in un articolo precedente. Nel caso di TikTok, poichè il social consente l’iscrizione anche ai minori di 18 anni, queste informazioni sensibili rischiano di poter girare con più facilità e incoscienza, mettendo a rischio anche la privacy di altri utenti.
Informazioni raccolte automaticamente o provenienti da altre fonti
Le informazioni che solitamente forniamo al momento della registrazione, sia spontaneamente che automaticamente attraverso il nostro dispositivo e che lo stesso TikTok ci specifica sono:
- Informazioni del profilo: i dati personali come nome e cognome, data di nascita, indirizzo email e numero di cellulare;
- Contenuti utente: ciò che pubblichiamo di nostra iniziativa, come foto o video, informazioni personali o di altri account associati, ma anche la nostra posizione;
- Messaggi diretti: tutto ciò che scriviamo nei commenti sui post pubblici o in chat private con altri utenti;
- Contatti: tutti i contatti nella nostra rubrica e i vari contatti presenti su altri social;
- Informazioni sugli acquisti: nel caso si effettuino pagamenti sulla piattaforma (ad esempio quando gli utenti acquistano stelline o emoji da inviare nelle live), TikTok raccoglie i dati della carta o le informazioni per l’accesso alle piattaforme di pagamento come Paypal o altri conti;
Ci sono poi le altre informazioni che vengono acquisite autonomamente e sono quelle relative all’utilizzo dell’applicazione, ossia quanto viene utilizzata e in che modo, quali sono le informazioni tecniche del nostro dispositivo, quali contenuti visualizziamo e quali carichiamo, la posizione in cui ci troviamo quando guardiamo determinati contenuti anche pubblicitari (questo aiuta la piattaforma a scegliere per noi le ads più efficaci, ad esempio se siamo nei pressi di un fastfood ci verrà fatta vedere la pubblicità del nuovo panino appena uscito) ma soprattutto le informazioni dedotte, ossia quelle che riguardano i nostri gusti e interessi, relativamente alla nostra area geografica e alla fascia di età, in questo modo TikTok garantisce una sorta di sicurezza per cui contenuti di un certo tipo prodotti da utenti di fascia di età minore non verranno visualizzati da utenti di età avanzata, anche se non sempre è così. L’algoritmo di TikTok infatti lavora sui fenomeni attrattivi, dunque anche se il tipo di contenuto non è indicato per tutti i tipi di utenti, nel momento in cui diventa virale (ossia quando le impression complessive acquisite nel breve tempo in cui è stato pubblicato supera una certa percentuale, e questo viene riconosciuto come contenuto di interesse) questo diviene visibile alla portata di tutti gli utenti, senza distinzione alcuna.
Le altre fonti di informazioni
La terza e ultima tipologia di informazioni raccolte riguarda quelle provenienti da altre fonti, e sono tutte quelle informazioni relative all’utente che altre piattaforme o inserzionisti (sulle quali questo è registrato) rivendono sul mercato a TikTok, in modo da poter essere utilizzate per indirizzare gli inserzionisti presenti sulla piattaforma verso i giusti utenti sulla base dei gusti, dei comportamenti e dei dati personali incrociati. Questo, ci spiega la stessa piattaforma TikTok, può avvenire anche quando l’utente iscritto si accredita ad altre piattaforme con il proprio account TikTok o qualora l’utente utilizzi il pulsante “Condividi” di TikTok su una piattaforma di terzi per condividere contenuti della piattaforma stessa. Dunque questo tipo di informazioni può riguardare sia quelle in entrata che in uscita, e tutte le informazioni personali consegnate a TikTok al momento della registrazione e durante il suo utilizzo possono essere dalla stessa rivendute ad altre piattaforme per motivi e scopi commerciali.
L’azienda garantisce dei sistemi di protezione per la “cancellazione delle informazioni“, ma questi ovviamente riguardano comportamenti esclusivi dalla piattaforma, come ad esempio la cancellazione dei propri contenuti, del proprio account o con la cancellazione di un particolare contenuto previa segnalazione attraverso form interno all’applicazione. Insomma se si vuole entrare nel magico mondo di TikTok bisogna sottostare alle sue politiche che, nonostante la gravosità relativamente all’accesso ai dati personali degli utenti, è comunque consentita dalla normative internazionali ed europee sull’utilizzo dei dati per scopi informativi e commerciali, attraverso l’autorizzazione che ogni utente dà una volta che effettua la registrazione, molto spesso inconsciamente senza aver letto tutta politica della piattaforma, cosa che difficilmente gli utenti soprattutto i più giovani si prendono la briga di fare prima di iscriversi ad un nuovo social network.